In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Lactarius Quieticolor.
Entità considerata da alcuni. una varietà del L. deliciosus, ma i diversi colori del cappello tra i due soggetti, le dimensioni minori, il gusto legg e r m e n t e amarognolo e il lento inverdimento non così presente nel L. deliciosus sono da considerare già caratteri di differenziazione fra le due entità; per di più, come constata M.T. Basso, nella sua monografia, che le spore del L. quieticolor presentano creste di maggior spessore, rafforzano il concetto che eleverebbero a rango di specie il L. quieticolor. Mentre l’assenza di tonalità vinose della carne lo differenziano dal L. sanguifluus.
Cappello: cm 3 – 6, piano-convesso, con depressione centrale, poi imbutiforme, da giovane con bordo involuto e a maturità con margine ondulato, carnoso; cuticola asciutta a tempo secco, ricoperta da una pruina biancastra, segnata da zonature concentriche grigiastre, più evidenti al margine, più sovente zonature costituite da punteggiature sempre concentriche di colore bruno arancio, grigio aranciato con riflessi bruno-violacei; tendenza a macchiarsi di verdognolo alla frattura o dopo manipolazione a distanza di tempo.
Lamelle: piuttosto fitte, arcuate e sottili, brevemente decorrenti e forcate sul gambo, di colore arancio, con tendenza a macchiarsi di verdastro alla pressione, dopo qualche tempo. Una fascia biancastra pruinosa è presente all’inserzione delle lamelle col gambo, visibile anche nel fungo secco.
Gambo: cm. 6 -7 x 1,5-2 cilindrico, un pò tozzo e allargato alla base, sub-concolore al cappello o più chiaro, colore grigioarancio brunastro, con ridotti e circoscritti scrobicoli, prevalentemente nella parte bassa e predisposizione a macchiarsi di verdastro al tocco nel tempo.
Carne: soda e biancastra al centro, ma aranciata in periferia o anche con punteggiatura aranciata che debolmente scurisce (arancio-grigiastro) col tempo, senza però divenire vinosa, se non dopo qualche ora e con una leggera punteggiatura rossastra. Odore fruttato, non sgradevole, sapore mite, ma con retrogusto amaro, soprattutto nel tempo.
Latice: poco abbondante, aranciato e con l’essiccazione verdognolo sulle lamelle, gusto dolce poi debolmente amarognolo.
Habitat: in boschi di Pinus sylvetris, raro.
Commestibilità: probabilmente commestibile come il L. deliciosus e presumibilmente consumato, scambiato per questo.