In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Hygrocybe Quieta.
Singer 1951
Sin.: Hygrophorus quietus Kühner 1947
Cappello: Il colore va dal giallo al giallo-arancio; il suo profilo è grossolanamente campanulato, sempre irregolare, lobato; la cuticola è lucente e untuosa, ceracea più che viscida; una striatura si può osservare per un brevissimo tratto all’estremo margine, ma solo in condizioni di forte umidità.
Lamelle: poco fitte, piuttosto larghe e adnate (cioè incontrano il gambo con la loro porzione più larga), in genere hanno lo stesso colore del cappello (concolori) o tendono ad una colorazione più sostenuta, sul giallastro mescolato al rosa-arancio (salmone).
Gambo: è in assoluto l’elemento più curioso di questa specie, presentandosi irregolarmente cilindrico, più spesso contorto, compresso, longitudinalmente solcato, fistoloso (cioè a forma di tubo cavo), con la superficie ceracea (il suo aspetto ricorda curiosamente certi ascomiceti stipitati, in particolare alcune Helvella!); il colore del gambo è assai più variabile rispetto a quello del cappello, manifestando una gamma cromatica stupefacente, come si può vedere dal colore arancio-salmone della seconda raccolta.
Carne: è giallina, fragile, esile. Il suo odore è molto particolare, ricordando quello del Lactarius quietus Fr. (un misto di cimice, farina rancida, terriccio umido e crostacei), come risalta bene dal nome stesso che il grande Kühner ha voluto conferire a questa Hygrocybe
Ambiente di crescita: specie viene di solito nei prati, non raramente in montagna, nei pascoli, raggiunge occasionalmente la cosiddetta zona alpina; si ritrova spesso gregaria (cioè in parecchi esemplari ravvicinati), talvolta
addirittura in gruppetti costituiti da esemplari concresciuti, separabili tra loro solo con un po’ di fortuna.