In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Gomphus Clavatus.
Gomphus Clavatus è noto come fungo della carne, per le sue caratteristiche cromatiche e per il suo tipico presentarsi in ammassi carnosi ed abbondanti. Sovente in fase di sviluppo la tipica forma clavato-appiattita viene abbandonata a favore di una caratteristica forma ad orecchio, per questo motivo il fungo è anche conosciuto come orecchia di maiale. A causa di una forte riduzione delle sue zone di crescita, nel 2001 questo fungo venne inserito nella “lista rossa” delle specie da proteggere secondo la convenzione di Berna, e oggi gode di protezione legale in Slovenia, Slovacchia e Ungheria. In Inghilterra tale fungo è da considerarsi estinto, non essendo stato più reperito dal 1927.
Nomi volgari: fungo della carne, orecchio di porco, orecchia di porco, cantarello clavato
Posizione sistematica
Classe: Basidiomycota
Ordine: Gomphales
Famiglia: Gomphaceae
Genere: Gomphus
Specie: Clavatus
Note sulla posizione sistematica: descritto per la prima volta nel 1798 dal micologo Christian Hendrik Persoon come Merulius violaceus, il botanico britannico Samuel Frederick Gray trasferì successivamente questa specie al genere Gomphus nel 1821. Nello stesso anno il grande micologo svedese Elias Magnus Fries lo assegnò al genere Cantharellus nel 1821 e solo più tardi (1886) al genere Nevrophyllum. Successivamente G. clavatus venne considerato l’unica specie all’interno del genere Gomphus, e tale sistematica si è protratta fino ai giorni nostri. Recenti ricerche che combinano filogenetica (basata sulle sequenze del DNA) con la tradizionale analisi morfologica hanno infatti dimostrato come le specie Gomphus brevipes e Gomphus truncatus (entrambe specie raccolte nel Nord America) siano geneticamente identiche a G. clavatus, e pertanto si possano considerare sinonimi.
Sporoforo: carnoso, 4-10 cm di altezza per 2-6 di larghezza, da turbinato (a forma di tronco di clava , più o meno irregolare e lobata) a cantarelloide o imbutiforme. Superficie imeniale percorsa da sottili pieghe e costolature reticolato-biforcate. Superficie inizialmente di colore lillavioletto, presto misto a colori meno vivaci, rosa-giallastri, giallo-bruni, che nel fungo adulto possono risultare dominanti. Le colorazioni giallastre sono dovute alla sporata in massa, di color giallo-bruno. Gli esemplari sono spesso riuniti a gruppi di trequattro o più, saldati tra loro alla base.
Carne: biancastra, tenera e abbondante, ma priva di odori o sapori particolari. A maturità viene facilmente invasa dalle larve.
Habitat: estate-autunno, ama humus e terreni ricchi in zone umide; cresce in boschi di conifere (abete, pino), ma anche in boschi misti con latifoglie. Non comune, ma abbondante nei luoghi di crescita.
Commestibilità: ottimo commestibile da giovane (Fries lo inserì nel suo libro “Edible and Poisonous Mushrooms in Sweden” già nel 1867) è specie protetta, pertanto ne va limitato il consumo. In ogni caso, occorre usufruire dei carpofori giovani, in quanto la carne (oltre a essere frequentemente invasa da larve) diventa amara con l’età, e può provocare disturbi gastrointestinali a soggetti particolarmente sensibili.
Ecologia: cresce in simbiosi con una grande varietà di essenze arboree (abete bianco e rosso, ma anche pino, e svariate latifoglie con preferenza per il faggio) spesso formando gruppi molto numerosi, con parecchi esemplari disposti a file o a cerchi
Note: è un fungo praticamente inconfondibile, grazie alla sua forma di tronco di cono o di clava e ai colori più o meno violetti. Di forma simile ma con colori diversi, non violetti, sono le specie del genere Clavariadelphus, in particolare Clavariadelphus truncatus (più che C. pistillaris) crescente esclusivamente sotto aghifoglia e dai colori ocra-arancio o bruno-rossiccio sin dai primordi.