In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Ganoderma Lucidum.
Il suo nome deriva dal greco: ”ganos”= luminosità, e “derma”= pelle, completato dall’aggettivo latino “ lucidum “. Annusandolo, su avverte un odore leggero, gradevole, di tannino. Coltivato da millenni in Cina ed in Giappone, viene essiccato e ridotto in polvere, per essere poi utilizzato nella preparazione di decotti, unguenti e liquori, secondo ricette note solo a loro, quindi non realizzabili a casa nostra con un pericoloso fai da te.
Sinonimi: Boletus obliquatus Bull. Ex St. Am. 1821, B. flabelliformis Leyss e Opiz 1823, Polyporus laccatus (Timm.) ex Pers. 1825, P. semipatera Pers. 1825, P. vernicosus (Bergeret) ex Chev. 1826, G. pseudoboletus (Jacq.) ex Murrill 1902, G. flabelliformis (Scop.) ex Murrill 1903, G. ostreatum, Lazáro 1916, P. rugosus (Jack.) ex Krause 1928.
Posizione sistematica: Fungi, Basidiomycota, Polyporales, Ganodermataceae, Agaricomycetes.
Cappello: fino a 12 cm. x 3 di spessore, a forma di ventaglio, di colore arancio, bruno-rossastro intenso, bruno-porpora o nerastro nel vecchio; lucido, tanto da apparire verniciato, segnato da zone concentriche.
Imenoforo: formato da piccoli pori da biancastri a crema fino a bruno tabacco; nel carpoforo fresco i pori si macchiano di bruno al tocco.
Gambo: legnoso, eccentrico, concolore o più scuro del cappello.
Carne: elastica, poi tenace fino a legnosa. Odore lieve, gradevole, a volte di tannino.
HABITAT
Su legni interrati o alla base di tronchi di latifoglie, cresce durante tutto l’anno, molto frequente. Fungo non commestibile a causa della legnosità della carne.