In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Boletus Torosus.
I caratteri morfologici importanti che aiutano a determinare con una certa facilità la specie sono: le variazioni di colore del cappello nelle varie fasi di crescita, ossia giallo da giovane, poi rosso-bruno, infine bruno-nerastro. I pori che restano per lungo tempo gialli, per poi passare al rosso ed infine all’olivastro.
Posizione sistematica: Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae, Genere Boletus, Sez. Luridi
Cappello: 80-200 mm di diametro, all’inizio emisferico, poi convesso- guancialiforme, infine appianato, superficie da giovane vellutata, presto glabra, color giallo, passante poi ad un bruno rosso, infine bruno-nerastro, ma con il bordo sempre con sfumature gialline; cuticola asportabile solo a piccoli lembi
Tuboli: di media lunghezza, liberi od arrotondati al gambo, gialli, che virano, al tocco, al verde azzurro.
Pori: piccoli, rotondi, per lungo tempo gialli, passanti poi al rosso, infine olivastri (stesso viraggio dei tuboli).
Gambo: 50-150 x 40-80 mm, robusto, compatto, di norma a maturità più corto del diametro del cappello; da giovane a forma ovoidale, poi allungato, ma sempre con ingrossamento verso la base; pieno, colore che segue nell’evoluzione le tinte del cappello, cioè giallo da giovane, rosso vinoso ed in vecchiaia brunonerastro, ornato da un reticolo a maglie tanto lunghe quanto larghe, dapprima giallo, più tardi rosso, infine brunastro scuro.
Carne: spessa, compatta, con notevole peso specifico, molto spessa nel cappello, ancora più tenace nel gambo, odore abbastanza forte, fruttato, sapore non accertato; di colore giallo chiaro o giallo-cromo, al taglio vira istantaneamente al blu, per poi stabilizzarsi sul grigio-bruno; alla base rosso barbabietola, che in vecchiaia diventa bruno scuro.
Habitat: in boschi di latifoglie (faggi), specie piuttosto rara, si sviluppa in ristrette zone.
Commestibilità: tossico da crudo, sconsigliato il consumo anche da cotto.