In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Amanita Gracilior.
Corpo fruttifero: 3 ÷ 14 cm, eterogeneo, con cappello da giovane convesso, poi regolarmente sviluppato, uniformemente biancastro, bianco sporco nel vecchio, decorato da piccole verruche bianche, conico/piramidali alte e fissili al centro, appiattite e detersili verso il margine, liscio e ornato inizialmente da residui del velo parziale.
Lamelle: libere, intere, fitte, con cospicue lamellule, bianche, con lievi tonalità rosate.
Gambo: commisurato alle dimensioni del cappello, 8 – 16 x 3 – 4,5 cm, robusto, bianco, cilindrico, con la porzione basale radicante, a volte piuttosto lunga, fortemente infissa nel terreno e con fibrille cremose.
Anello: bianco, membranoso, sottile, persistente, debolmente striato (lente).
Carne: bianca, spessa nella parte centrale del cappello e nel gambo; odore e sapore deboli o nulli.
Habitat: associata a bosco misto, ma con notevole presenza di Quercus ilex e Pinus sp., su terreno interdunale sabbioso.
OSSERVAZIONI
A volte, affrettate determinazioni, poco approfondite, unitamente al portamento della specie che appare sempre alquanto robusta, ha indotto i raccoglitori ad identificarla come A. boudieri Barla (le due entità sono in apparenza molto affini).
L’aspetto macroscopico mostra elementi che portano a distinguere i due basidiomi: verruche del cappello a punta acuta e riunite al centro e velo parziale membranaceo in A. gracilior , verruche del cappello a punta tondeggiante e velo parziale cremoso in A. boudieri.
Considerevole importanza viene data anche all’habitat, alla qualità del terreno, nonché al periodo di crescita delle due entità: in autunno (settembre, ottobre, inizio novembre, in boschi dunali misti con Pinus sp. e querce verdi, su terreno alcalino o poco acido (A. gracilior); in primavera in pinete litoranee, con terreno sabbioso acido per A. boudieri.