In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del fungo Amanita Citrina var. Intermedia.
Questa amanita per le sue caratteristiche morfologiche appare un’entità intermedia fra due specie: A. citrina e A. porphyria. Il basidioma in gioventù ricorda per le sue colorazioni la citrina, soprattutto al cappello (tipiche tonalità anche dell’A. phalloides), in vetustà un poco alla volta i colori diventano più scuri e quindi più simili alla porfiria. Ma questi suoi caratteri sono, comunque, costanti e definiti, nonostante a metà tra le due specie e questa varietà si distingue nettamente sia dall’una, che dall’altra.
Sinonimi: Amanita recutita ss. Barla Amanita porphyria var. recutita Fr. Ss. Lange
Cappello: cm 6-8 sub emisferico, con una piccola depressione eccentrica, cuticola umida, fibrillata radialmente, separabile quasi interamente. Colore grigio-brunastro più cupo al centro e decolorato in periferia. Verruche minute, come squamette, al bordo, di colore grigiastro con residui giallo citrino, a maturità brunobronzate; al centro le verruche sono più grossolane, alcune piramidali, di colore grigiastro o grigio-brunastro
Lamelle: fitte con lamellule, ventricose, larghe fino ad 1 cm, di colore biancastro fino al crema pallido.
Gambo: 8-15 x 1-1,5 cm, cilindrico, attenuato all’apice, che si allunga verso la base per poi dare forma ad un bulbo subsferico e marginato; la volva è circoncisa con forma allungata e irregolare. Lo stipite di colore pallido bianco-grigiatro, avorio, liscio, quasi lucido; bulbo nettamente marginato di cm 2,5 di colore biancastro con macchie bruno-ocracee, tonalità lillacine e lievi arrossamenti dopo manipolazione.
Anello membranaceo, ampio, pendulo, striato nella zona mediana superiore, colore giallo citrino e residui flocconosi citrini.
Carne: bianca, con odore rafanoide, che caratterizza la Sezione Mappae.
HABITAT
Le prime raccolte sono state segnalate in Francia fra i 400 e i 1.400 mt, su terreno calcareo, in area alpina, sotto abeti (Abies alba e Picea abies), più raramente faggi (Fagus sylvatica) e betulle (Betula pubescens). Gli esemplari fungini descritti dagli AA. erano profondamente interrati in una nutrita lettiera, fin quasi le lamelle. Rare segnalazioni sono state fatte effettuate, sempre in Francia, anche a basse quote, sotto lecci (Quercus ilex), roverelle (Quercus pubescens) e pini (Pinus halepensis). Vengono segnalate altre raccolte anche nella ns. Penisola, nei monti Lessini.